Questo era il racconto più importante delle lunghe
serate invernali, nella cucina umida ed affumicata, sotto la cappa del camino.
Ma non era la sola avventura del nonno. L'argomento cambiava ogni sera ed era
per noi fanciulli interessante, specialmente se un dito di vin bianco alimentava
il brio del vecchio Badarlon, di solito burbero e taciturno.
Era stato volontario nella guerra del 18<?> ed aveva preso parte con
altri Sammarinesi all'assedio del forte di San Leo nel Montefeltro. Anche su
quella avventura nonna Marina, sempre caustica, faceva la burletta.
- figuratevi - diceva - che un bel giorno il mio signor marito me lo vedo comparire
in casa con un gran schioppo a tracolla, che era più lungo di lui.
- E questa? Domandai
- Si parte, si va a combattere!
- E dove? Matto che non siete altro, dove andate a sbattere le corna?
- Si parte, si parte! Addio, mia bella, addio!
E partì davvero quel bel tomo. Ma la guerra lui la fece nella cantina
di un parroco, dove s'era nascosto al riparo delle cannonate, lui e quell'altro
eroe di Scatulen. Si ubbriacarono tutti e due con le bottiglie del prete, e
tornarono alla luce quando il forte di San Leo aveva alzato bandiera bianca.
Poi venne a casa glorioso e trionfante: - Ac seim cavè la voya ad
tri! Ci siamo cavato la voglia di tirare! Eh sì! Il reduce aveva
tirato il collo alle bottiglie del reverendo. -
Noi ridevamo, ed anche il nonno Badarlon rideva sotti i baffi, divertito
dal buon umore della sua legittima metà. Poi rettificava la satira della
nonna: - Altro che cantina di prete! Eravamo in una trincea davanti alla rampa
che conduce all'unica porta al forte. I papalini avevano piazzato i cannoni
in alto, al sommo della salita, e sparavano come indemoniati. Un povero Cristo,
vicino a me, nello sporgersi fuori dalla trincea per mirare meglio ebbe la testa
fracassata da una palla di cannone e non disse neppure ahi! Che era all'altro
mondo. I feriti furono moltissimi. Se i papalini, se i soldati del papa che
in sette non cavano un rapa, non avessero alzato bandiera bianca, chi sa quanti
di noi avrebbero lasciata la pelle in trincea, perché in quel forte non
si entra , e bastano pochi uomini di fegato per difenderlo.
- Ma voi - concludeva la nonna - voi il fegato lo avete conservato per le vostre
belle